Centri revisione a rischio chiusura

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Centri revisione a rischio chiusura

L’allarme di CNA Lombardia Meccatronici: “Occorre tutelare urgentemente le imprese del settore, gli ingenti investimenti e le migliaia di addetti impiegati”

In considerazione della difficoltà a reperire personale in possesso sia dei titoli di studio idonei che della prevista esperienza triennale maturata nel settore della manutenzione autoveicolare, i centri di revisione ex art. 80 C.d.S. sono a rischio chiusura e con essi sono a rischio i posti di lavoro di tutti gli altri dipendenti.

Il periodo per formare un ispettore delle revisioni è di circa sette mesi, modulo A e modulo B, per un totale di 296 ore fra teoria e pratica.

Si consideri che gli esami a cura della Motorizzazione sono rimasti bloccati a lungo e le sessioni annuali sono scarse su tutto il territorio italiano.

L’allarme lo lancia il Presidente di CNA Lombardia Meccatronici e Centri di Revisione Luciano Castellin:

Luciano Castellin -Presidente servizi alla comunità“In un periodo già difficile e con una ripresa economica irta di ostacoli, figlia di una pandemia non ancora sconfitta, con l’aumento vertiginoso dei costi di energia e delle materie prime, si rendono necessarie una serie di azioni che permettano ai centri di revisione di poter sopravvivere. Durante i recenti incontri con i candidati alle recenti elezioni politiche – ha proseguito Castellin – abbiamo evidenziato a tutti i rappresentanti della politica incontrati la necessità dell’agganciamento automatico del costo delle revisioni all’aumento dei prezzi ISTAT, un’operazione che porterebbe vantaggi anche alle casse dello Stato”.

Tornando al tema legato all’organizzazione dei corsi per ispettori dei centri di revisione, secondo il Presidente Castellin:

“Occorre consentire al titolare di sostituire l’ispettore per il tempo necessario a trovare e formare un altro addetto, come accadeva per il vecchio responsabile tecnico; bisogna ripensare e rendere più elastica la parte della norma legata all’esperienza e devono essere resi meno criptici e più attinenti all’attività prevista i quiz d’esame”.

Siamo in una situazione in cui meno del 10% degli ammessi agli esami riesce a qualificarsi e in alcune realtà, l’ammissione all’esame viene messa in discussione, per cavilli burocratici, dalla Commissione d’esame.

Castellin sottolinea infine che:

“La correttezza delle operazioni di revisione e la conseguente sicurezza stradale non si ottengono rendendo impossibile ai centri di revisione di operare, bensì incrementando i controlli e sanzionando chi opera in modo scorretto”.