intesa

Sempre più vicino l’avvio del nuovo Fondo di Welfare Integrativo Lombardo dell’Artigianato (WILA)

La priorità è costruire un maccanismo snello e integrato con SAN.ARTI.

Il 31 luglio si sono insediati, per i primi adempimenti, l’Assemblea e il CDA del Fondo di Welfare Integrativo regionale dell’artigianato.

Le Parti Sociali lombarde dell’Artigianato stanno quindi dando corso ad una previsione contrattuale risalente alle Linee Guida per la Contrattazione siglate ad inizio 2012 e poi recepita dai singoli CCRL tra il 2012 e il 2014.

Al momento, l’impegno della CNA è specialmente quello di costruire un Fondo di welfare integrativo coerente e complementare con l’esperienza di San.Arti, evitando sovrapposizioni e sovrastrutture non più sostenibili.

Il raggiungimento di tale obiettivo è legato al concretizzarsi di alcune condizioni che si stanno progressivamente consolidando nella trattativa tra le Parti sociali:

  • La valorizzazione di sinergie con la struttura, le competenze e la rete di San.Arti;
  • La scelta, come soggetto assicurativo maggioritario, dello stesso soggetto che opera in San.Arti
  • La gratuità degli organismi del Fondo, per i quali non sarà prevista alcuna forma di compenso;
  • La valorizzazione di ELBA (Ente Bilaterale Lombardo dell’Artigianato), che dedicherà parte del personale all’operatività del Fondo, al fine di minimizzarne anche i costi di struttura;
  • La costruzione di un nomenclatore delle prestazioni complementare / aggiuntivo rispetto a quello già in essere per San.Arti, al fine di non generare doppioni.

Come noto, il versamento dei 5 euro mensili per lavoratore, previsto dalle Linee Guida del 2012 e dai CCRL lombardi siglati nel corso dell’ultima tornata contrattuale, costituisce un costo contrattuale che le Parti hanno ritenuto opportuno non destinare in busta paga ma utilizzare per costruire un’ ulteriore forma di welfare integrativo sanitario e sociale lombardo, con cui potenziare ulteriormente San.Arti, e con cui rispondere al graduale calo delle risorse pubbliche destinate alla Sanità nel nostro Paese (tra il 2010 e il 2015, si calcola un calo di 30 miliardi di investimenti pubblici su questo fronte).

Un impegno che le Organizzazioni datoriali dell’Artigianato stanno portando avanti resta quello di non attivare i versamenti da parte delle imprese prima di poter far conoscere, ad imprese e lavoratori, il catalogo delle prestazioni del Fondo.